Giornata caldissima oggi con la relazione del Def che ha sollevato aspre polemiche fino a spingere Filippo Bubbico (Mdp), viceministro dell’Interno a presentare le sue dimissioni dal governo, in seguito alla linea decisa dai bersaniani sul Def. E stato infatti Pier Luigi Bersani a sottolineare la situazione affermando che “Noi ci sentiamo vincolati alla responsabilità verso l’Italia e quindi al fatto di evitare l’arrivo della troika”. Roberto Speranza, al termine della riunione dei gruppi Mdp ha affermato che “I gruppi di Camera e Senato all’unanimità hanno deciso di non votare la relazione al Def mentre, per senso di responsabilità, hanno deciso di votare a favore dei saldi dei conti pubblici”. E non è certo cosa poco in quanto, sui saldi, è richiesta la maggioranza assoluta di 161. Nellambito delle alleanze, già stamane, in Senato, Padoan lasciato intuire al lavoro da fare con Articolo 1 sul Bilancio. Questo, mentre Anna Finocchiaro era intenta a verificare i numeri: “Mi pare che ci sia un buon clima”. Dal canto suo Gentiloni non ha avuto incontri sul Def, preferendo concentrarsi sul discorso da tenere domani alla Basilica di Assisi per la festa di san Fra Ad ogni modo, ad assicurare il voto del Senato si è giunti solo al termine di una giornata difficilissima, che ha visto contrapporsi duramente dem e Articolo 1. E Speranza aveva affermato che “La relazione di Padoan oggi è stata insufficiente. Io non mi sento più dentro questa maggioranza”. E ne è stato riprova il forte contrasto che Mdp ha usato nei confronti della maggioranza, votando no ai pareri sul Def nelle commissioni di Camera e Senato e ’incrociando’ le lame con il Pd sulla legge elettorale. Alredo D’Attorre ha denunciato che “Il Pd vuole spaccare la maggioranza”, mentre Andra Marcucci ha replicato “Per Mdp ogni occasione è buona per dar contro a Renzi e al Pd”. I dirigenti dem alla Camera hanno incontrato i partiti che sostengono il Rosatellum (FI, Ap, Lega), evitando il Mdp: “Abbiamo persino provato a discutere con M5S, ma con loro è impossibile”. Oltretutto, si vociferava tra i dem nel pomeriggio, il voto in Senato aveva creato forti dissapori tra Mdp e Pisapia. Cosa li per lì smentita da Articolo anche se poi, in serata, il senatore (ed amico dellex sindaco milanese) Dario Stefano, ha affermato: “Sono in disaccordo con le scelte di Mdp. Io sono orientato a votare a favore della nota e con me ci sono altri 7 o 8 senatori che la pensano allo stesso modo”. Ad ogni modo, solo verso sera governo e Pd riuscivano ad assicurare il sofferto iter della legge di Bilancio: “Quello di domani al Senato, tra l’altro, è l’ultimo voto della legislatura con la maggioranza assoluta”. Dunque domani in Senato si voteranno i saldi dei conti pubblici e la nota di aggiornamento al Def, con Mdp che farà la sua parte assicurando allesecutivo i numeri che servono.